venerdì 28 ottobre 2011

ESOPO. . . LA LEPRE E LA TARTARUGA

Esopo era un favolista Greco (VI sec. a.c.) . Secondo la tradizione biografica romanezesca, fu di origine frigia, schiavo e gobbo. Visse a Samo, ma viaggiò in oriente e in Grecia. Sarebbe morto in seguito a un processo per furto intentatogli dagli abitanti di Delfi, da lui beffati. Sono giunte sotto suo nome centinaia di favole, che costituiscono il corpus Aesopianum: si tratta per lo più di apologhi di animali (sosituiti agli umani e operanti come loro), oppure di uomini identificati con la loro professione, ispirati a una morale comune e popolare. La favola di esopo consiste nella narrazione di una smplice vicenda, esse mostrano profonda conoscenza delle passioni umane e gli animali sono caratterizzati attraverso una tipologia psicologica convenzionale, la favola si conclude con intenti di insegnamento, che saranno sottolineati ed usati nelleducazione a scuola in tempi più recenti. Un esempio di fiabe con morale di esopo è  La lepre e la tartaruga in cui la morale "bisogna essere costanti nel compiere azioni" ci fa capire che non si deve pensare a priori di essere più forte di un altro e per questo non sottovalutare le sue capacità e dare sempre il meglio di sè. Le morali sono utili all'apprendimento dei bambini, perchè partendo da la fiaba, che diverte, è piacevole e spesso imitata, riescono a capire se è giusto o meno riprodurre i  comportamenti dei personaggi a seconda del finale positivo o negativo, in questo caso la lepre ha avuto una risposta negativa alle sue azioni.
http://favolando.wikispaces.com/La+lepre+e+la+tartaruga






 

mercoledì 26 ottobre 2011

RAPERONZOLO (Grimm): interpretazione psicoanalitica

Lo psicanalista viennese Bruno Bettelheim, nella sua celeberrima opera del 1977 Il mondo incantato, si è occupato dell’interpretazione in chiave edipica di questa fiaba, affermando che la bambina in pieno conflitto edipico sdoppia la figura materna in buona e cattiva. Ciò avviene in Raperonzolo  così come anche in altre fiabe quali Biancaneve e Cenerentola. Mentre la madre buona consente di conservare tutti i sentimenti positivi che la piccola nutre per lei, la madre cattiva diventa la ‘guardiana’, la rivale nella lotta per l’attenzione del principe, che in questa fase rappresenterebbe il padre. Non è un caso infatti, sotto questo profilo, che Raperonzolo venga rinchiusa nella torre non appena giunta alle soglie dell’adolescenza, quando diviene appunto, competitiva. Bettelheim si sofferma poi sulla versione dei Grimm, osservando che la consumazione del rapporto fra i due innamorati, di cui non viene mai fatto cenno, è desumibile solo dall’improvvisa presenza dei figli e che di questi si fa cenno unicamente per sottolineare il legame fra i genitori durante il periodo di separazione. Proprio per via questo ‘buco narrativo’, comune nelle fiabe, secondo lo studioso austriaco nei bambini si trasmetterebbe l’idea che i figli possano essere mero frutto dell’amore, senza bisogno dell’intermediazione sessuale. Tuttavia, e questa è una personalissima considerazione da prendere quindi unicamente come possibile spunto, è interessante notare che nella versione di Prezzemolina, dove peraltro non compaiono i figli, appaia però una scala di seta: se si vuole usare come chiave di interpretazione simbolica quella freudiana, come Bettelheim sceglie di fare, non si può allora evitare di Bruno Bettelheim osservare che nell’Interpretazione dei Sogni, Freud ipotizza come l’azione di fare le scale rappresenti, nel linguaggio onirico, un’allusione al rapporto sessuale. E poiché le stanze, con le loro entrare e uscite (o, in questo caso, l’eloquente dettaglio della quasi totale mancanza di esse che sottolinea l’inespugnabilità) rappresenterebbero generalmente la donna, anche l’edificio dove è rinchiusa la fanciulla suggerisce una valenza ‘imparentata’ con quella delle scale. E’ interessante notare anche come Bettelheim sorvoli su un altro dettaglio tipicamente freudiano, ossia il particolare del principe reso cieco durante il periodo di privazione della sua amata e risanato una volta ricongiuntosi a lei. Secondo Freud, infatti, la cecità simboleggerebbe la castrazione. Pertanto si può ben ipotizzare che, nella fiaba, si alluda simbolicamente alla rinuncia, dal parte del principe, alla propria sessualità finché perdura l’assenza dell’amata e al suo recupero una volta che egli l’abbia ritrovata.


La fiaba di Raperonzolo è stata riproposta con il personaggio principale interpretato da Barbie:

I FRATELLI GRIMM: noti autori di fiabe

Figli di un giurista, i due bambini trascorsero i primi anni della loro giovinezza a Steinau e frequentarono il liceo a Kassel. Rispettivamente dal 1829 e dal 1839 furono professori a Kassel. Dal 1840 circa vissero entrambi a Berlino, città in cui morirono: Jacob il 20.9.1863, mentre suo fratello Wilhelm il 16.12.1859. Jacob Grimm era Professore di lettere antiche e bibliotecario di Gottinga, con il fratello pubblicò una raccolta di Saghe tedesche (Deutsche Sagen, 1816-1818) e una di Fiabe (Kinder und Hausmärchen, 1812-1822), riprese dalla viva voce del popolo. Sono testi orali, che spesso riprendono motivi di altri paesi. I curatori vedevano in essi le tracce di antichissime credenze. Le due raccolte ebbero vasta risonanza.
Fiabe (1812-1815)
Sollecitati da Achim von Arnim e Clemens Brentano i fratelli Grimm raccolsero dal 1807 brevi racconti di prosa, in prevalenza dall'Assia, che definirono fiabe popolari. Queste fiabe raccontano di esperienze e desideri umani che vengono espressi in motivi ricorrenti, ogni volta con variazioni e nuove combinazioni. Esse coniugano il soprannaturale-portentoso con il razionale-terreno e di regola hanno una funzione didattico-morale. Questo spiega il loro finale stereotipo che premia sempre i protagonisti innocenti ed altruisti. I personaggi principali  sono tipi del popolo e dell'aristocrazia. A causa dei loro molteplici significati non è più possibile stabilire univocamente il loro rapporto con la realtà. Scopo della raccolta era in origine l'accesso alle fonti il più possibile originali, tuttavia si poté disporre unicamente delle tradizioni tramandate oralmente. I frammenti di saghe e miti germanici così raccolti erano per i Grimm l'essenza della poesia naturale, espressione di un'anima popolare collettiva che si rivela in un atto irrazionale di creazione.

domenica 9 ottobre 2011

Fiaba e tablet

Questo video mostra uno dei topolini più amati dai bambini, la casa editrice ha prodotto storie anche per i pad, così i piccoli possono apprendere in modi diversi e più innovativi da quelli tradizionali, imparando a utilizzare strumenti tecnologici.

Fiaba e tecnologia

(http://image.webmasterpoint.org/news/original/ipad-2-come-strumento-di-apprendimento40280.jpg)

Oggi il dibattito sulla tecnologia e i bambini vede diverse posizioni, chi ritiene sia utile avvicinare il bambino al mondo del pc, chi invece sostiene sia meglio educare i piccoli con libri o giochi manuali, ma è ormai inutile paralare di ciò, perchè non si potrà mai evitare che un figlio non abbia contatto con questi strumenti,in quanto la società si sviluppa in modo che sia sempre più importante sapersi orientare nel mondo della tecnologia, soprattutto del computer, per questo i bambini devono pian piano imparare ad utilizzare il pc, per poterglielo far fare nel modo migliore, gli educatori devono proporgli giochi educativi oggi presenti su internet e scaricabili sui tablet, tutto questo per aumentare le potenzialità di questo mezzo ed evitare che diventi uno strumento pericoloso.
Negli Usa la tecnologia affianca già le scuole dell'infanzia, un istituto scolastico del Maine ha ordinato degli ipad da distribuire ai bambini che frequentano l'asilo. Il tablet si affiancherà ai tradizionali strumenti di apprendimento e permetterà ai bambini di giocare con numeri e lettere per accrescere la creatività e la fantasia, disegnando e creando musica.questo video ne è una dimostrazione:

sabato 8 ottobre 2011

Favole e Fiabe per gli adulti

Come si può notare dalla descrizione del blog, Fiabe e Favole non sono utili soltanto per i bambini, ma anche per gli adulti, infatti attraverso le fiabe nascono non rivolte ai bambini, bensì agli adulti erano utilizzate per dare un significatoalla vita quotidiana di una tribù, era tipico ritrovarsi la sera per raccontare storie che dessero un'interpretazione di tutto ciò che accadeva, come ad esempio gli eventi naturali. Oggi la situazione è cambiata, gli adulti raccontano o inventano le storie per i figli, senza capire che il significato di molte fiabe sarebbe utile anche per loro, infatti attraverso di essse si  possono superare delle paure o delle problematiche che fanno parte della nostra vita. Spesso capita di avere una fiaba preferita, solitamente la storia è molto vicina alla nostra vita reale o comunque rappresenta una parte di essa, paure, gioie, situazione sentimentale...in queste storie spesso i fatti che sembrano irreali e non possibili nella realtà, vengono risolti positivamente dai personaggi e questo è proprio un modo per sognare e provare a mettersi nei panni dei personaggi avendo così più sicurezza di sè e la possibilità di vivere in modo positivo la situazione, sperando che si risolva come nel racconto. Non è da dimenticare che le fiabe sono utili anche per affrontare e superare molti vizi della società moderna, ad esempio oggi è sempre più importante nascondere i difetti e mostrarsi sempre al meglio rispetto a tutti gli altri, credo che questo tema sia rappresentato al meglio in questa fiaba:(http://www.andersenstories.com/it/andersen_fiabe/i_vestiti_nuovi_dell_imperatore)
L'imperatore riteneva di essere il più intelligente, colui che aveva la verità a differenza della stupidità degli altri, talmente credeva nelle sue capacità riuscì a farsi ingannare, dimostrandosi in realtà più stupido dei suoi cortigiani.
 (http://www.affafa.altervista.org/immagini/illustratori/48/fiabe/1/5.jpg)


venerdì 7 ottobre 2011

presentazione favola e fiaba

Per fiaba si intende un racconto in cui creature umane coinvolte in avventure straordinarie combattono con personaggi magici come ad esempio fate. La favola ha invece per protagonisti animali e solitamente hanno un fine morale. Entrambe le composizioni sono presenti nella cultura da moltissimo tempo, infatti sono spesso state tramandate oralmente, oggi invece abbiamo una vera e propria letteratura delle storie per l'infanzia, perchè ci si è resi conto di quanto siano utili nell'educazione dei piccoli. All'interno della pedagogia viene presa in considerazione la favola come strumento utile per educare i bambini ai valori della vita, le morali come "chi la fa l'aspetti" servono per dimostrare al bambino che atti scorretti devono essere puniti ed evitati, come ad esempio nella favola "la volpe e la cicogna"di Esopo. (http://www.letturegiovani.it/esopo/lavolpeelacicogna.htm)
Le fiabe sono state utilizzate anche a fini interculturali all'interno della scuola, infatti in un progetto spiegato nel libro "Di cultura in culture" di Lorenzini, Di rienzo,Pileri, Bolognesi, proposto in un asilo nido è stato chiesto con l'aiuto dei genitori di raccontare fiabe  provenienti da ogni parte del mondo, in questo modo i bambini possono avvicinarsi a culture e narrazzioni diverse dalle solite, producendo una curiosità dell'altro e non un rifiuto. Oggi le fiabe sono grazie alla tecnologia visibili o ascoltabili sul computer e addirittura sull'ipad con la nuova applicazione dei libri, questo video dimostra proprio tutto ciò con una fiaba a fini interculturali.